Lepidottero comunemente noto come tignola fasciata del grano, tarma del cibo o tarma della pasta.
È un parassita che infesta le farine di cereali, le paste alimentari, la frutta secca e tanti altri alimenti di largo uso e consumo.
L’adulto può raggiungere i 2 cm di apertura alare, le ali anteriori presentano, alla base, una fascia di color crema e nella parte distale una fascia di colore bruno-arancio, separate da una striscia scura.
Le femmine possono deporre fino a 400 uova, più piccole di mezzo centimetro, 3-4 volte l’anno.
La larva è giallognola e misura dai 10 ai 15 mm di lunghezza.
Non è particolarmente pericoloso per la salute umana ma è molto pericoloso per i depositi, gli stoccaggi e il trasporto di derrate alimentari.
Il danno maggiore è determinato dalle larve che si nutrono di materiali conservanti, rivestendoli con filamenti sericei (simili a seta) ed imbrattandoli con gli escrementi e le esuvie (rivestimento che si stacca periodicamente dal corpo).
Le tignole prolificano con molta facilità quando c’è abbondanza di farina, pasta e cereali. In genere durante il giorno sono statiche. Sono attratte dalle superfici con colori omogenei. L’eliminazione delle tignole è molto complicata, basta infatti che pochi esemplari sopravvivano per rischiare di essere punto e a capo in poche settimane.
Le larve della tignola si insinuano nelle spaccature dei muri e nelle intercapedini dei mobili.
Molte uova di tignola sono spesso invase da altri parassiti, che depositano a loro volta le loro uova all’interno di quelle dell’ospite, riducendo il numero di sfarfallamenti degli adulti e aumentando il numero delle fameliche larve.